miércoles, 6 de febrero de 2013

La pietra del gallo

La pietra del gallo

di Gianbattista Basile

c'era una volta nella città di Grottanera un tale che si chiamava Mineco: tutta la sua ricchezza era un galletto, ma un giorno, che aveva una fame da non vederci più, decise di andare a venderlo al mercato. Là trovò due maghi che glielo comprarono: gli dissero però di portarlo fino a casa perché non avevano soldi con loro. I due maghi si avviarono, lui era dietro ed il gallo in mano e li sentiva parlare tra loro:
"Chi l'avrebbe detto che avremmo avuto quest'incontro. Questo gallo sarà la nostra fortuna, con la pietra che ha in testa; la faremo subito montare su di un anello e potremo avere quello che vogliamo".
"Zitto", disse l'altro, "che ancora non ci credo. Siamo ricchi! Non vedo l'ora di spaccar la testa al gallo!".
Mineco, capito di che si trattava, voltò per una stradina, prese il largo, e arrivò dritto dritto a casa sua. Qui torse il collo al gallo e, apertali la testa trovò una pietra; la fece montare su di un anello di ottone, e poi chiese:
"Voglio diventare giovanotto".
Appena pronunziate queste parole il sangue gli tornò più vivo, i nervi più saldi, i muscoli più forti, le gambe più ferme, i capelli d'argento si fecero d'oro, la bocca si riempì di bei denti bianchi, insomma divenne un bellissimo giovane. Allora continuò:
"Desidero un palazzo magnifico e la figlia del re per sposa".
Ed ecco comparire un palazzo ricchissimo con statue e colonnati, l'argento riluceva dappertutto, l'oro si calpestava a terra, brulicava di servitori, cavalli e carrozze a bizzeffe. Tanto che il re che si era accorto di tanta magnificenza decise di dare in moglie sua figlia a quel signore.
Ma i maghi, che conoscevano l'origine di tanta fortuna, decisero di toglierla di mano a Mineco. Costruirono una bella bambola che si muoveva tutta, rideva e piangeva, e andarono dalla figlia di Mineco, per venderla. La bambina chiese quanto volevano, loro risposero che non c'era prezzo che poteva pagarla, ma gliel'avrebbero data se avesse fatto loro il piacere di mostrare come era montato l'anello del padre, che ne volevano uno uguale.
La bambina accettò subito e disse di tornare l'indomani che si sarebbe fatta dare l'anello.
Così la sera la bambina disse al padre tante cosine dolci e gli fece tante carezze che lui acconsentì a prestargli l'anello. Il giorno dopo i maghi avuto l'anello sparirono in un baleno, andarono in un bosco e tolsero l'incantesimo al vecchio ringiovanito. Mineco che in quel momento stava chiacchierando con il re, cominciò ad arruffarsi tutto, poi i capelli sbiancarono, la faccia raggrinzì, la bocca si sdentò,la gobba si alzò e gli abiti divennero stracci. Il re vedendo quel vecchio pezzente conversare con lui lo fece cacciare a male parole e quando il povero Mineco andò dalla figlia e si sentì raccontare la burla che gli avevano fatto, per poco non si buttò giù dalla finestra per la disperazione.
Poi decise di andare a cercare i maghi per riprendersi il suo anello. E cammina cammina arrivò nel regno dei topi, Buconero; ma lì fu preso per una spia dei gatti e fu portato davanti al re, che gli chiese chi era e da dove veniva. Mineco tirò fuori dalla sua bisaccia un gran pezzo di lardo per il re, poi, raccontò tutta la sua storia e concluse che non avrebbe avuto pace finché non trovava i due maghi col suo anello, che lo avevano derubato tutto insieme della bellezza, della gioventù e dell'amore.
A questo racconto il re si sentì muovere a pietà e chiamò i topi più vecchi a consiglio chiedendo il loro parere attorno alla disgrazia di Mineco. Per fortuna c'erano lì due topi che avevano vissuto a lungo nelle cantine di una locanda che dissero:
"Stai allegro amico, le cose vanno meglio di quanto tu creda. Un giorno che eravamo nell'osteria passarono due uomini che raccontavano di uno scherzo fatto a un vecchio di Grottanera, a cui avevano trafugato una pietra di grandi virtù".
Mineco chiese ai due topi di accompagnarlo nel paese dei maghi per fargli recuperare l'anello, e per ricompensa avrebbe dato loro un0intera forma di formaggio e carne salata in quantità. I due furono d'accordo e partirono.
Dopo un lungo viaggio arrivarono alla casa dei maghi e videro che il più vecchio non si toglieva mai l'anello dal dito. Quando sopraggiunse la notte, i maghi dormivano, i topi entrarono nella casa e cominciarono a rosicchiare il dito su cui era infilato l'anello. Il mago, sentendosi dolere si tolse l'anello dal dito e lo ripose sul comodino; il topo allora se lo mise in bocca e in quattro salti fu da Mineco; questi subito subito fece tramutare i due maghi in asini: su uno montò e l'altro lo caricò di formaggio e carne per i topi, e tornò a Buconero.
Dopo aver ringraziato il re e suoi consiglieri ritornò a Grottanera più bello di prima e fu accolto dal re e dalla principessa con le migliori carezze del mondo.

EN ESPAÑOL:

La piedra del gallo
por Giambattista Basile
Érase una vez en la ciudad de Grottanera un hombre llamado Mineco: toda su riqueza era un gallo, pero un día, él tenía un hambre para no vernos más, decidió ir a vender al mercado. Allí encontró a dos magos que lo compraron; pero se le dijo que lo llevara a la casa porque no tenía dinero con ellos. Los dos magos caminaban, y él estaba detrás de la polla en la mano y les oyó hablar el uno al otro:"¿Quién hubiera pensado que íbamos a tener esta reunión. Cock Esta será nuestra suerte, con la piedra en la cabeza, pronto pondremos en hacer el montaje en un anillo y que podemos tener lo que queremos.""Cállate", dijo el otro, "que todavía no me lo creo. Somos ricos! ¡No espere para cortar la cabeza de la polla".Mineco, se dio cuenta de lo que era, se volvió hacia el buen camino, se fue, y vino directamente a su casa. Aquí se torció el cuello al gallo y la cabeza apertali encontró una roca, lo había montado en un anillo de bronce, y luego preguntó:"Quiero llegar a ser joven".Apenas pronunció estas palabras la sangre regresó con vida, nervios firmes y músculos más fuertes, las piernas firmes, pelo de plata se convirtieron en oro, con la boca llena de hermosos dientes blancos, de hecho, se convirtió en un hermoso joven. Luego continuó:"Quiero un magnífico palacio y la hija del rey a la mujer".Y aquí aparece un edificio rico con estatuas y columnas, de plata brillaban por todas partes, el oro se estampa en el suelo, un enjambre de criados, caballos y un montón de carros. Tanto es así que el rey era consciente de tal magnificencia decidió dar a su hija en matrimonio al hombre.Pero los magos, que conocían el origen de la suerte, decidieron sacarlo de las manos de Mineco. Ellos construyeron una hermosa muñeca que se mueve a través de, riendo y llorando, y se fue por la hija de Mineco, para venderlo. La niña preguntó qué querían, me dijeron que no había un precio que podría pagar por él, pero la fecha gliel'avrebbero si tuviera el placer de mostrarles cómo se monta el anillo de su padre, que quería el mismo.La chica aceptó de inmediato y le dijo que volviera al día siguiente que daría el anillo.Y fue la tarde la niña le dijo a su padre tantas pequeñas cosas e hizo tantas dulces caricias que accedió a prestarle el ring. Al día siguiente de los Wizards tenía el anillo desapareció en un instante, se fueron a un bosque y se eliminó el hechizo del viejo rejuvenecido. Mineco en ese momento estaba hablando con el rey, comenzó a erizar todos, entonces su pelo se volvió blanco, su cara arrugada, su sdentò boca, la joroba y vestidos se volvieron harapos. El rey, al ver al viejo mendigo conversar con él, se dirigió a las malas palabras y cuando el Mineco pobre fue a la hija y la oyó decir la broma que había hecho, casi saltó de la ventana en la desesperación.Entonces decidió ir a buscar a los magos para obtener su anillo. Camina vino caminando en el reino de las ratas, Buconero, pero allí fue tomado por un espía de los gatos y fue llevado ante el rey, quien le preguntó quién era y de dónde venía. Mineco sacó de su bolsa un pedazo grande de tocino para el rey, entonces, le contó toda la historia y concluyó que no descansaría hasta que encontró a los dos magos con su anillo, que había sido robado todo con la belleza, la juventud y el amor.En esta historia el rey sintió movido a compasión y llamó a los ratones más viejos que recomendaría pedir su opinión sobre la desgracia de Mineco. Por suerte había dos ratones que habían vivido mucho tiempo en el sótano de una posada que dijo:"¿Es usted amigo gay, las cosas van mejor de lo que piensas. Un día estábamos en la posada aprobó dos hombres que dijeron a una broma hecha a un anciano de Grottanera, que había robado una piedra de gran virtud."Mineco pidió a los dos ratones para que lo acompañara a la tierra de los magos de hacerle recuperar el anillo, y como recompensa les daría un0intera queso y carne salada en cantidad. Los dos estuvieron de acuerdo y se fue.Después de un largo viaje llegaron a la casa de magos y vio que el viejo nunca se quitó el anillo de su dedo. Cuando llegó la noche, los magos estaban dormidos, los ratones entraron en la casa y empezó a mordisquear el dedo en la que se guardó el anillo. El mago, dolor sintiendo quitó el anillo de su dedo y lo puso en la mesita de noche, y el ratón y luego lo metió en la boca y un baile era Mineco, los cuales inmediatamente hizo inmediatamente transformar los dos magos en asnos en un montaje y la "Y ella dio otro queso y carne a los ratones, y volvió a Buconero.Tras agradecer el rey y sus consejeros regresaron a Grottanera más hermoso que antes, y fue recibido por el rey y la princesa con los mejores golpes del mundo.

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